UN AUTORE CON TE’ rassegna con gli scrittori davanti ad una tazza di tè – Domenica 26 nov. ore 17 Alessandro Carlini – SPAZIO°Z di Radio Talpa

Scritto da il 22 Novembre 2017

Torna per il terzo anno consecutivo la rassegna con libri e scrittori dal titolo “Un autore con tè”. Organizzati dallaLibreria Sogni e Bisogni di Gabicce Mare
e dal gruppo di lettura della trasmissione “Talpa chi legge”, gli incontri si tengono alla domenica ore 17 presso lo SPAZIO°Z di Radio Talpa, via Del Prete, 7 – Cattolica.
Entrata libera fino ad esaurimento posti. Diretta radio su www.radiotalpa.it
Il primo ospite è stato lo scrittore romagnolo Davide Bacchilega con il suo nuovo libro “La più odiata dagli italiani”, Las Vegas edizioni.

Il 26 novembre ore 17 è la volta di Alessandro Carlini con un libro sulla storia di Uber Pulega, “Partigiano in camicia nera” edito da Chiarelettere. “Racconta la vita tormentata e avventurosa di un uomo che ha combattuto su entrambi i fronti. Un’immersione totale nella grande storia del fascismo e della Seconda guerra mondiale. La storia vera di Uber Pulga è raccontata da Alessandro Carlini con grande trasporto e la forza di un coinvolgimento personale e familiare. Nato nel 1919 a Felonica, in provincia di Mantova, Pulga sceglie il fascismo, si arruola, è addestrato al controspionaggio in Germania e inviato a Reggio Emilia come infiltrato in un gruppo di partigiani. Sarà promosso sul campo dallo stesso Mussolini che vorrà incontrarlo di persona. Spia e disertore, pluridecorato di Salò ed eroe della Resistenza, Uber Pulga è un uomo senza bandiere se non quella della propria coscienza. Una coscienza tormentata, mai pacificata, che lo porterà a vivere la delusione e il distacco dal fascismo ma non, come molti, cambiando casacca a guerra ormai persa. I documenti che l’autore di questo libro ha raccolto in anni di ricerche sul campo restituiscono l’immagine di un fuggiasco che aiuterà la causa partigiana senza smettere la camicia nera. Un partigiano in camicia nera, giustiziato per tradimento dai suoi stessi camerati repubblichini all’alba del 24 febbraio 1945. La storia intensa e drammatica di un travaglio che non è solo umano e personale, è quello di un intero paese”.
Alessandro Carlini
, giornalista e scrittore, lavora per l’agenzia Ansa e collabora tra l’altro con “la Repubblica”. L’idea di questo libro gli è arrivata da suo nonno, Franco Pulga, cugino di Uber Pulga e primo testimone dell’avventura umana ed esistenziale di questa figura di grande importanza per capire conflitti e contraddizioni di anni terribili come quelli del fascismo e della guerra. Dai racconti del nonno, sempre attenti e puntuali, Carlini è passato alla ricerca documentale, ha recuperato testimonianze e atti inediti e ha costruito una storia di grande coinvolgimento, che si legge come un romanzo.
Domenica 10 dicembre ore 17: ultimo appuntamento prima della pausa natalizia, una big della scrittura, Lidia Ravera e il suo “Terzo tempo”, Bompiani edizioni.

Lidia Ravera scrittrice e giornalista è nata nel 1951 a Torino. Dopo gli studi raggiunge la notorietà nel 1976 con il romanzo Porci con le ali, scritto a quattro mani insieme a Marco Lombardo Radice. In seguito scrive diversi romanzi (Le seduzioni dell’inverno è stato finalista al Premio Strega 2008 e Piangi pure è risultato vincitore assoluto al Premio nazionale letterario Pisa 2013 sezione Narrativa) e saggi e pubblica alcuni racconti. Ha collaborato a numerose sceneggiature per il cinemae per alcune serie televisive della RAI. Lidia Ravera torna in libreria con “Il terzo tempo”, un romanzo sulla vecchiaia e sul rivoluzionare la propria vita perché, come spiega a ilLibraio.it, oggi “a 66 anni se ne hanno altri 25 davanti”. L’autrice parla anche del suo impegno in veste di Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili della regione Lazio (in particolare in riferimento alla promozione alla lettura) e si scaglia contro i pregiudizi che definiscono la vecchiaia (“le donne sono spesso definite con aggettivi più adatti agli ortaggi…”). Dice la sua anche sul femminismo di oggi: “Vorrei che le ragazze fossero ancora più incazzate e radicali”.

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