FOTO-GRAFIA. L’UNDERGROUND DEGLI ANNI ‘80 – Spazio°Z, Domenica 17 Marzo

Scritto da il 10 Marzo 2019

Presentazione del libro “FOTO-GRAFIA. L’UNDERGROUND DEGLI ANNI ‘80” 6° volume della serie “Rimini Grafica”

a cura di Mariacristina Serafini. Testi di: Giorgio Conti, Daniele Torcellini, GuaraldiLab (2019)

SPAZIO°Z di Radio Talpa, DOMENICA 17 FEBBRAIO ore 17:30

Ingresso libero – diretta radio su www.radiotalpa.it

Relatori: Mariacristina Serafini, Giorgio Conti, Daniele Torcellini, Mario Guaraldi.

Interverranno: Roberto Sardo, Paritani, Stefano Ferroni, Maurizio Castelvetro, Valerio Vasi, Carmine Stellaccio, Marzia Fraternale, Giovanni Tommaso Garattoni.

Cosa è stato “immaginare Rimini …una città in cerca della propria identità”, con la foto-grafia come porta aperta alla sperimentazione…?

  “Parlerei di una identità caleindoscopica di Rimini che si riflette da tanti anni in situazioni cose eventi che si rinnovano. È difficile parlare di una unica identità riminese, e immaginare riporta al sognare, Rimini sognata forse mi sembra più rispecchiare questa identità. La foto-grafia (quindi foto e grafia intesa come segno grafico) è stato senza dubbio un aspetto innovativo per la città. Solo per citare alcuni grandi artisti che sono passati e si sono cimentati anche con la rappresentazione della città, Gian Butturini, Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Raymond Depardon fino al nostro Marco Pesaresi. La fotografia come mezzo non solo per rappresentare ma anche per immaginare-sognare”.

  … quindi negli anni 80: “Un gruppo di giovani creativi riminesi, organizzano esposizioni, danno immagini inusuali ai locali più trendy della Riviera”, di una città divenuta icona del postmoderno… 

  “Negli anni 80 Rimini è stata il centro di flussi e correnti internazionali dovuti anche al passaggio e alla nascita di movimenti negli anni precedenti che hanno permesso quel substrato culturale fertile da cui sono nati attitudini sperimentali che hanno segnato quel periodo. Pensiamo al locale L’Altro mondo nato negli anni 60, più precisamente nel 1967 che veniva identificato come “espressioni di idee in movimento per creare ogni tipo di spettacolo che coinvolge tutti noi che vogliamo vivere. (…) Un ambiente che accetta ogni linguaggio”. Oppure al passaggio di un grande fotografo americano come Robert Frank, in tutto questo si è creato un intreccio che ha dato la possibilità poi di un’espressività Postmoderna”.

  Come si è quindi sviluppato questo “meticciato espressivo… che mescolava piadine e sirenette da spiaggia con storia, cultura e raffinati progetti grafici”?  

  “Penso che l’individualismo riminese intrecciato con le peculiarità del luogo abbia prodotto effetti contrastanti e contraddittori che si possono valutare solo dopo anni… a questo servono i libri come questo. In quegli anni Guaraldi al Salone del libro di Torino cuoceva la piada e la farciva con i suoi libri.  Faceva pagare la piada e regalava il companatico…”.

  L’underground degli anni ’80 dava il senso, si legge, di appartenenza ad una avanguardia artistica…  e oggi?

  “Domanda difficile questa, oggi ci sono avanguardie giovanili che si riconoscono in un certo tipo di musica e modo di vestire, un po’ come negli anni 80. La grande differenza è che oggi esiste internet, la grande rete che con la nascita della banda larga permette una grande connessione ma nello stesso tempo, secondo il mio parere, tende al controllo ed al livellamento. Le sottoculture o il senso di appartenenza non esisteranno mai nello stesso modo”.

(Intervista a Mariacristina Serafini a cura di Marcello Tosi)


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