Presentazione del libro “Icons of liscio” domenica 18 ottobre ore 17 nello SPAZIO°Z di Radio Talpa
Scritto da il 9 Ottobre 2020
Presentazione del libro “Icons of liscio – Il folklore della grafica, la grafica del folklore” (Editore GuaraldiLAB),
domenica 18 ottobre ore 17 nello SPAZIO°Z di Radio Talpa – Via Del Prete, 7 – Cattolica.
Interventi di: Massimo Pulini, Paolo Simonazzi, Giorgio Conti, Mariacristina Serafini – Presenta Maurizio Castelvetro.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti nel rispetto delle normative anti-covid – Diretta radio su www.radiotalpa.it
Le Icone del liscio hanno un loro “stile”
di Marcello Tosi
Il folclore della grafica, la grafica del folclore. ‹‹Quello stile – scrive Massimo Pulini nella sua prefazione (“Ruvido liscio”) per il volume – che esiste come una vera abitudine al ritratto, con tanto di strumenti e di lustrini da night, tenute da palco, da arena circense… Figure scontornate davanti a un cielo finto e i loro vestiti fucsia in tono col farfallino, riescono a sospendersi sul tempo e sullo spazio, per divenire indimenticabili››. Una galleria di manifesti di musicisti, orchestre e interpreti, che è entrato ora a far parte con “Icons of liscio” a cura della graphic designer Mariacristina Serafini, dell’archivio iconologico della collana “Rimini Grafica”, edita da Guaraldi. Il volume è stato già presentato il 21 febbraio alla Sala degli arazzi dei Musei comunali dagli interventi di Paolo Simonazzi, Mario Guaraldi, Mariacristina Serafini, Massimo Pulini. Poi la pandemia ha rallentato il ciclo di presentazioni.
Serafini, avete posto all’inizio un tipico manifesto anni Quaranta dell’Orchestra Casadei. Come emerge il cambiamento nella grafica intercorso negli anni e come si è mosso anche dal punto di vista del messaggio, tra tradizione e ricerca di una comunicazione innovativa, se c’è stata?
‹‹Il numero 7 della collana Rimini Grafica pubblica una ricca serie di fotografie dedicate al liscio, da un progetto fotografico di Paolo Simonazzi. Ogni scatto realizzato rappresenta un manifesto delle orchestre e band ritratte appunto come “Icons of liscio”, le nostre Icone del pop. In apertura ho voluto inserire un antefatto storico di immagini e musicale, (grazie alla disponibilità della Casadei Sonora) l’orchestra di Secondo Casadei il primo ad avere stampato un manifesto con la propria fotografia. Sicuramente da un punto di vista grafico/fotografico c’è stata un’evoluzione, mantenendo però intatti alcuni cliché: la foto dell’interprete musicista raffigurato spesso con il proprio strumento musicale che lo identifica, il primo piano o il piano americano. Gli abiti forse sono quelli che indicano un’evoluzione più significativa, dai sobri completi a divise scintillanti di lustrini e payette. Accompagna il tutto un uso “creativo” del lettering e del colore che crea un vero e proprio stile di immagine manifesto proprio del Liscio››.
Quali elementi di cultura antropologica suggerisce quindi la grafica dei manifesti, relativamente agli artisti e al loro pubblico?
‹‹Forse questo tipo di grafica ci riporta ad una certa nostalgia di tempi passati, ad un divertimento fatto di genuinità ed artificio, un po’ come i circhi di paese di una volta››.
‹‹Se il carattere di ogni icona è di essere un “tipo di segno che riproduce una o più caratteristiche della realtà che denota” – chiosa nella sua postfazione Mario Turci – le Icone del Liscio, nelle diverse forme e nelle diverse immagini utilizzate, invitano ad entrare in un mondo dove divertimento e tradizione si fondono nella musica e nel ballo… Ad ogni persona ritratta manca solo la voce per annunciare una chiamata alla festa… Il carattere che sottende le Icone del Liscio è quello dell’innocenza, di un’innocenza delle forme, che orchestre, musicisti, cantati e compositori grafici esprimono nella ricerca di un messaggio diretto, scevro da molte delle ambiguità proprie del messaggio pubblicitario››.