Sarà la Felicità il filo conduttore dell’ottava edizione della Biblioteca Illuminata, rassegna curata da Gustavo Cecchini. Quattro appuntamenti nel giardino della Biblioteca a partire da giovedì 25 giugno.
Il tema della felicità attraversa la storia della filosofia come una “vena carsica”. E’ lo scopo ultimo dell’azione umana, almeno così pensavano i greci, e molti altri filosofi. Lavoriamo, soffriamo, gioiamo, certamente per tante ragioni immediate, ma, soprattutto, perché vorremmo rispondere, più o meno correttamente, a una spinta profonda di realizzarci, di fiorire come esseri umani, di rispondere, quindi, ad una vocazione alla felicità. Nel corso della vita, ognuno di noi cerca di realizzare le proprie aspirazioni, spesso ostacolate dalle paure, dall’orgoglio e dai dubbi, con l’intento di essere felici. Ma la felicità è un momento che fugge o è durevole? È nel guadagnare più soldi, nell’ambire ad un posto lavorativo importante o nell’amare la vita? È volontà del destino poter essere felici, o solo fortuna? E ancora, la felicità esiste? E se sì, qual è la ricetta per essere felici? Forse sarebbe più facile, rispondere alla sola domanda -cosa mi rende felice?- piuttosto che all’eterna interrogazione: cos’è la felicità?.
Ad aprire la kermesse culturale, giovedì 25 giugno, sarà Giangiorgio Pasqualotto con un’incursione nelle filosofie orientali. Cos’è, allora, questa felicità? «Anzitutto libertà, libertà dalla paura», sottolinea Pasqualotto parafrasando i testi antichi. Ma il percorso per il suo raggiungimento è lungo e la meta spesso sfuggente. E allora si cerca aiuto in quella figura a lungo dimenticata in Occidente, ma da sempre molto importante in Oriente: il maestro spirituale, che, per il Buddismo, può essere il grande saggio, il discepolo che ha raggiunto la perfezione, ma anche il semplice discepolo virtuoso.
Con il filosofo Salvatore Natoli, venerdì 26 giugno, si cercherà di rispondere alla domanda: La felicità è un sentimento o una pratica di vita? Tra la felicità e il dolore si distende “la media vita”, sia che la si intenda come “vita neutra” che come “ordinario benessere”. In ogni caso non si può dire che vi sia una sola felicità, né una felicità per tutti. Molte sono le modalità per sentirsi felici. E si può mai separare del tutto la felicità dalla sofferenza? Felice può dirsi solo una vita presa nella sua interezza.
Sabato 27 giugno, l’economista riminese Stefano Zamagni parlerà su ricchezza, economia, felicità. Esiste un rapporto tra ricchezza e felicità? Se la tendenza dell’uomo odierno è quella di diventare sempre più ricco e più potente che senso dare alla felicità? Si può parlare di felicità razionale e felicità relazionale? Il nesso tra economia e benessere soggettivo è un campo di indagine che occupa sempre più l’interesse delle scienze sociali. Ne sono consapevoli anche gli economisti, che sempre più nella valutazione del benessere tengono conto di elementi altri rispetto al tradizionale Pil e guardano soprattutto alla qualità delle relazioni. Un modello di sviluppo basato sul Pil che costringe alla crescita infinita, su un pianeta con risorse limitate, non ha più un senso economico, mentre è la causa di azioni immorali e autodistruttive” creando infelicità.
Chiusura, Domenica 28 Giugno con Paolo Crepet che presenterà uno dei suoi ultimi libri dal titolo: IMPARA AD ESSERE FELICE. Che cos’è la felicità? Cosa significa, oggi, essere felici? Si tratta di un dono, o dell’esito di una condizione che è possibile raggiungere? E ancora: è possibile essere felici in quest’epoca che – in un Paese come il nostro – pare dominata dalla tristezza, dalla rabbia e dalla frustrazione? A queste e ad altre domande cercherà di rispondere Paolo Crepet: psichiatra, sociologo e – dal 2004 – direttore scientifico della scuola per genitori.
Tutti gli incontri si terranno presso il giardino della Biblioteca di Misano, via Rossini, 7 con inizio alle ore 21,30. In caso di maltempo presso il Cinema-Teatro Astra.
Info: 0541-618484 – website: www.misano.org