Inaugurazione mostra d’arte di LUCIANO RICCHI sab. 2 luglio ore 21 – SPAZIO°Z di Radio Talpa

Scritto da il 18 Giugno 2016

Nello SPAZIO°Z di Radio Talpa. Inaugurazione della mostra sabato 2 luglio ore 21. Aperta fino al 17 luglio (ore 17-23) 

Mostra dell’artista Luciano Ricchi “Emozioni da condividere”.
La mostra personale dell’artista emiliano Luciano Ricchi (Rubiera – RE) è organizzata in collaborazione con: Museo della Bilancia e Libra 93 di Campogalliano (MO). Riflessiva e stimolante la presentazione del critico d’arte Fabio Cattelani.

“Centrale tra le attuali antinomie, è che l’arte deve e vuol essere utopia, e in maniera tanto più decisa quanto più la connessione funzionale reale preclude l’utopia; ma che, per non tradire l’utopia con l’apparenza e la consolazione, non può essere utopia”. Adorno T. W.
L’arte di Ricchi è questo tentativo, sempre nuovo ed inatteso, di utopia. Come il rapporto con il nuovo del bambino che preme i tasti del pianoforte alla ricerca di un accordo ancora mai ascoltato.

“Gli strati di base dell’esperienza che motivano l’arte sono apparentati al mondo oggettuale davanti al quale si ritraggono. Gli antagonismi irrisolti della realtà si ripresentano nelle opere d’arte come i problemi immanenti della loro forma”. Adorno T. W.

Ed è questo insistere sul problema della ‘forma’ non come trama di momenti oggettuali, a determinare il rapporto dell’arte di Ricchi con la società. E’ una possibilità astratta delle opere d’arte che la fa divenire concreta.

“E come ogni artista autentico è ossessionato dai propri procedimenti tecnici: il feticismo dei mezzi ha anche un suo momento legittimo”. Adorno T. W.

La bellezza della storia è qualcosa di formale.
La costruzione vera e propria oggi per Ricchi è l’ultima configurazione possibile del momento razionale per l’opera d’arte. Ricchi è maestro del costruire, ciò che nel Rinascimento veniva chiamato ‘composizione’.
E Ricchi attraverso la costruzione vorrebbe svincolarsi con le proprie forze dalla propria situazione nominalistica, da un sentimento del ‘casuale’, per giungere ad un sentimento universale, tramite una costruzione autonoma.

“Quanto poco l’arte è copia del soggetto, quanto è giusta la critica di Hegel del modo di dire secondo cui l’artista deve essere di più della sua opera – non di rado egliè di meno, per così dire il guscio vuoto di ciò che egli obiettiva nella cosa oggettiva, tanto resta vero che nessuna opera d’arte può riuscire altrimenti che nella misura in cui il soggetto la riempie per conto proprio”. Adorno T. W.

Ed allora si avvera per Ricchi proprio questa peculiarità, per cui la sua statura d’artista diviene via via sempre più presente e vincolante.

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