Grazie al Talpista Remo Ricaldone che mi ha ricordato l’ emozionante mostra a Torino fino all’8 ottobre della grande fotografa DOROTHEA LANGE, colgo l’occasione per proporvi Mercoledì 13 settembre ore 10.30 ed ore 16.00 ” DUST BOWL : LE TEMPESTE DI SABBIA NERA” che videro protagoniste proprio le toccanti foto di Dorothea Lange. La Lange fece parte del gruppo di fotografi convocati dalla Farm Security Administration, un’agenzia governativa incaricata di promuovere le politiche del New Deal, per documentare l’esodo dei lavoratori agricoli. Le sue immagini, insieme alle storie dettagliate che le accompagnavano, rivelano il dramma personale e collettivo di questi lavoratori.
Uno degli scatti più famosi di Lange è senza dubbio “Migrant Mother“, un ritratto di una giovane madre disperata e stremata dalla povertà, che viveva con i suoi sette figli in un campo di tende e auto dismesse. Questa immagine è diventata un simbolo della dignità umana nel contesto di avversità estreme.
( Nelle fotografie di Dorothea Lange è scolpita la disperazione dei coloni Americani )
Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la resistenza del suolo, che si inaridì e desertificò velocemente sotto i colpi degli aratri. All’inizio degli anni 30 il dissesto geologico era compiuto e i venti cominciarono a strappare via, letteralmente, la superficie della terra, alzando spaventose tempeste di sabbia. Nella “Dust Bowl”, la “conca della polvere”, compresa tra Texas, Kansas, Oklahoma, Colorado e Nuovo Messico, mezzo milione di americani restarono senza nulla e cominciarono un esodo biblico verso ovest, verso la California. Lì, nel “paese del latte e del miele”, i migranti finivano invece a lavorare come schiavi nelle grandi tenute agricole.
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