La bioastronomia alla ricerca della vita extraterrestre – 1 ottobre ore 16,30 Centro Giovani Cattolica
Scritto da il 7 Settembre 2016
Gian Franco Lollino, Direttore Osservatorio Astronomico del
Gruppo Astrofili “N. Copernico” di Saludecio (RN).
LA BIOASTRONOMIA, alla ricerca della vita extraterrestre.
Una delle domande ultime che da sempre filosofi e scienziati si sono posti è quella di chiedersi se la comparsa della vita sulla Terra sia da considerarsi un evento unico e irripetibile, oppure sia semplicemente uno dei miliardi di pianeti che popolano la nostra Galassia sul quale, per meccanismi ancora a noi sconosciuti, la vita sia nata, sviluppata e poi evoluta in forme viventi complesse, fino ad arrivare ad uno stadio tecnologico quale è il nostro.
Dalle intuizioni filosofiche passando attraverso le speculazioni probabilistiche, la scienza oggi si affida a tutta una serie di discipline complementari all’astronomia.
A partire dall’esobiologia, lo studio degli ambienti planetari, attraverso l’esplorazione spaziale e ai nuovi telescopi in orbita terrestre, scienziati di tutto il mondo sono oggi in grado di individuare la debole presenza di altri pianeti orbitanti intorno a stelle vicine al nostro Sole e coglierne le similitudini con il nostro pianeta.
Questa è la BIO-Astronomia, una nuova branca della scienza astronomica che dai primi anni ’80 si prefigge di indagare come sia nata la vita nell’Universo, come si è evoluta e come si potrà sviluppare ed espandere in futuro.
Anche nel nostro Sistema Solare esistono pianeti candidati ad ospitare forme di vita primordiale, esplorati con ogni mezzo tecnologico a nostra disposizione. Marte, il pianeta rosso, è uno di questi. La sua superficie, un tempo solcata da maestosi corsi d’acqua e bacini la cui erosione e morfologia ci mostrano i segni dell’erosione di mari e oceani di acqua presenti in epoche preistoriche, molto probabilmente nasconde la presenza di primordiali forme di vita marziane sopravvissute. Anche l’oceano di acqua sotto uno strato di ghiaccio della lontana luna di Giove Europa, oppure il misterioso Titano, satellite di Saturno, sono luoghi altrettanto interessanti dove ricercare tracce di vita biologica aliena.
Ma se da un lato i ricercatori indagano la biologia planetaria, altri ricercatori da tempo sono impegnati, con grandi antenne paraboliche, ad ascoltare eventuali segni di vita intelligente provenienti dalle profondità dello spazio. Questo è il progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) che dagli anni 60 è alla ricerca di segnali radio intelligenti provenienti da civiltà progredite, in grado di emettere segnali radio. Abbiamo mai ricevuto tali segnali e nel caso, saremmo in grado di interpretarli?
La conferenza, della durata di 90 min circa, sarà corredata da una presentazione di immagini e video, fruibile da un pubblico giovane ed eterogeneo.