SOGNANDO LA WOODSTOCK DI OGGI di Maurizio Benvenuti

Scritto da il 18 Agosto 2025

“SOGNANDO LA WOODSTOCK DI OGGI” 💥
Di Maurizio Benvenuti ( irriducibile sognatore)
tornate a sognare con me una nuova Woodstock attraverso Musica, Pensieri, Speranza e Tanta Tanta Immaginazione
Non pensate sia giunto il momento di realizzare una nuova Woodstock?
Woodstock 1969 nacque in un’epoca di forti tensioni, guerra in Vietnam, lotte per i diritti civili, assassinii politici. Eppure, fu proprio quel clima a generare una controcultura potente che trovò nella musica un mezzo di protesta, speranza e unione.
Oggi viviamo guerre, atrocità disumane, tensioni globali, crisi climatica, migrazioni, polarizzazione politica, disinformazione.
Una nuova Woodstock non sarebbe solo un festival musicale diffuso, ma un movimento culturale con ideali forti, condivisi da una generazione. Un atto di ribellione pacifica contro l’apatia, l’odio, le atrocità, l’indifferenza e un simbolo di nuova speranza che unisca le persone al di là delle divisioni
Dal punto di vista musicale ho sognato una line up che unisca leggende e icone della controcultura che nonostante l’età continuano a lottare per un mondo migliore, star contemporanee, voci emergenti e nuove generazioni impegnate per i diritti civili, giustizia sociale, ambiente.
In scaletta:
JOAN BAEZ, NEIL YOUNG, PATTI SMITH, BRUCE SPRINGSTEEN, BEJONCE’, KENDRICK LAMAR, OLIVIA RODRIGO, ARLO PARKS, BURNA BOY, ANOUSHKA SHANKAR, ROSALIA, RESIDENTE, ANA TIJOUX, WIZKID, TOOMAJ SALEHI.
Ricollegandoci allo spirito di Bethel ’69, immaginiamo oggi un festival diffuso su tutti i continenti, unendo palcoscenici locali in un’unica, grande manifestazione di pace, creatività e impegno civico. Le problematiche ambientali, sociali e politiche che attraversano il nostro Pianeta non sono più confinate in un solo luogo, e nemmeno la speranza di cambiamento può restare ingabbiata: serve un unico manifesto, pensato insieme e condiviso istantaneamente grazie alle tecnologie digitali.
In questo scenario, la regia comune diventa metafora di un’organizzazione orizzontale, che valorizza le voci di chi oggi combatte per giustizia climatica, uguaglianza di genere, diritti umani e libertà di espressione. Ogni palco racconta una storia diversa eppure complementare, componendo un mosaico globale in cui il messaggio di Woodstock si rinnova: love, peace & freedom non sono soltanto slogan, ma impegni concreti da declinare ogni giorno, a ogni latitudine.

Guardiamo quell’agosto del ’69 come seme, non come epilogo: siamo noi, oggi, i veri artefici di una Woodstock che non celebra soltanto la musica, ma la volontà di cambiare il mondo insieme. Prendiamo per mano chi ha già iniziato a lottare, allarghiamo il cerchio con chi non ha voce, e trasformiamo l’eco di un accordo di chitarra in un coro universale di speranza.
un unico inno di pace, amore e libertà che unisce culture, orizzonti e sognatori di tutto il pianeta e allora tornate a sognare con me per una nuova WOODSTOCK


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