“L’avventura di questo secondo album è partita da una rivisitazione fertile dei dieci brani del primo. Mettere le voci su brani che erano usciti sul primo album eponimo praticamente strumentali; affidare ogni brano ad un cantante diverso per far si che i brani prendessero un’altra veste, un altro profilo, un altro mood, insieme affine e diverso. Per questo il titolo è ghost tracks… perchè è come se questi brani con le voci addosso, aleggiassero già nelle pieghe più nascoste del primo album ed ora si fossero rese esplicite per dare a quei brani una seconda giovinezza e perfino una nuova verginità espositiva”
Il risultato è esplosivo, estremamente vitale e vario, da ascoltare dalla prima all’ultima nota.
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